Trend turismo 2023 intervista a Marco Bianciardi

Trends turismo 2023

intervista a marco bianciardi

“Che cosa ci aspetta dal mondo degli hotel nel 2023? Scopri le sfide e le opportunità del settore alberghiero con un’intervista esclusiva al proprietario dell’Hotel Athena di Siena, Marco Bianciardi. Visita il link qui sotto e immergiti nel futuro del settore alberghiero.

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Marco dicci un po': come è andato questo 2022 per le strutture di tua proprietà?

È stato un 2022 interessante che ci fa ben sperare. Chiaramente veniamo da anni difficili, molto, molto faticosi, e quando abbiamo iniziato la stagione abbiamo visto l’incremento vertiginoso dei costi di produzione e dei fornitori. Ci siamo veramente spaventati, ma diciamo che l’albergatore difficilmente si scoraggia e quindi molti di noi hanno voluto comunque perseverare nell’attività, rimanendo aperti e lanciandosi sul mercato.

Devo dire che poi questo atteggiamento ci ha ricompensato perché i numeri alla fine sono stati importanti. Chiaramente se poi a fine anno tiriamo le somme, quello che rimane in tasca non è di grandissima soddisfazione. Insomma questo è stato il rovescio della medaglia di cui tener conto però bisogna dirlo, nel 2022 abbiamo tutti lavorato.

Hai toccato dei tasti importanti, dei come si definiscono in gergo tecnico? Quindi se ADR e RevPAR sono aumentati è stata una buona annata mi pare di capire.

Sì è stata una buona annata, però non voglio poi dare false illusioni per chi ci ascolta e pensa che sia stata un’annata d’oro, dove in fondo ci siamo infilati nelle tasche chissà quali somme, perché tanti ne sono entrati, ma tanti ne sono usciti.

Parlaci un po' dei costi. Cosa è successo? Ad esempio, il costo lavanderia del tuo albergo alla fine come è stato?

Come tanti altri fornitori, anche loro hanno dovuto far fronte a un aumento dell’energia importante. Credo per loro forse uno dei costi più gravosi e quindi hanno cercato immediatamente di rigirare poi questo questo momento sui loro clienti.

Giustamente non gliene facciamo una colpa, ci mancherebbe. Anche loro devono fare i conti e i conti devono tornare anche a loro. Perché poi qui si parla di prezzi, ma si parla anche di rapporti tra professionisti di servizi di qualità, quindi non è facile cambiare una lavanderia se ti trovi bene e se ti propone un aumento cerchi di onorarlo.

Di contro, dobbiamo anche noi poi rigirare questo aumento sulla nostra clientela, che non è detto che risponda immediatamente, perché a quel punto noi come albergatori rischiamo di perdere competitività sul territorio sia locale che nazionale, per non dire internazionale.

E quindi devo dire che, come dicevo, all’inizio, la paura c’ è stata perché non sapevamo se poi il mercato avrebbe risposto positivamente.

Parliamo un attimo del 2023, l'anno che verrà, che di fatto già ci appartiene da qualche giorno. Ce la facciamo a fare delle previsioni da albergatori con i piedi per terra? Che ne pensi?

Allora intanto questa è la domanda da un milione di dollari, perché poi qui hai detto bene te: le revisioni sono difficilissime da fare, nessuno ha la sfera di cristallo e si rischia di cadere poi in banalità. Ma una cosa è certa, sarà sicuramente un anno caratterizzato anche questo dalla condizione geopolitica mondiale, da quello che sta succedendo intorno. Noi come turismo siamo uno dei primi comparti che subisce le conseguenze di tutta la condizione. precaria che oggi c’ è nel mondo sia a livello politico che economico e quindi l’incertezza di quello che sarà un domani rimane.

Questa incertezza ci fa pensare che non sarà un anno facile, né tanto meno un anno scontato. Gli albergatori in questo 2023 dovranno dare sicuramente il massimo; il massimo sotto il profilo professionale, di qualità e di serietà; perché molti colleghi che in questo 2022 vista la forte domanda in certi momenti dell’anno, hanno teso a un rialzo tariffario forse fuori dalle loro possibilità, come ben sappiamo veniamo subito immediatamente puniti da quello che è il mercato, perché i feedback poi ci ritornano a pioggia.

Quindi il 2023 secondo me, se la domanda sarà sempre forte, sarà una domanda alla ricerca della qualità, dell’alta professionalità e quindi non un turismo di massa che compra perché vuole comunque muoversi o uscire, ma sarà un turismo più preciso, più attento, più minuzioso e in questa attenzione l’albergatore deve farsi trovare pronto con la professionalità e la passione per questo mestiere che lo contraddistingue. Altrimenti sarà fuori mercato nel giro di poco.

È interessante quello che ci dici, perché Il tuo è un albergo di 100 camere. Cercare la massima qualità in un albergo di 100 camere, come tutti ben sappiamo, non è mai una cosa semplice da portare avanti. E per valorizzare di più il nostro territorio che cosa pensi? Quale può essere una strada giusta? Cosa pensi che sia il futuro del nostro turismo in questa nuova attenzione che Il turista evoluto porta con sé?

Come si diceva, come l’albergo e l’albergatore devono necessariamente farsi trovare pronti anche il territorio bisogna che si faccia trovare pronto, perché se la competitività è territoriale, in questo caso è internazionale. Quindi la scelta di una destinazione, l’ospite, il viaggiatore la fa, mettendo sul tavolo tanti fattori.

Chiaro è che anche qui gli amministratori illuminati e fanno una politica sul territorio di ampio respiro, con una visione forse anche piu’ più ampia, devono pensare che non sono più sufficienti i grandi fasti del passato per attrarre il turismo che bene o male la città ha sempre attratto, ma forse dobbiamo dare qualcosina in piu’ in ambito di accoglienza, di infrastrutture, di pulizia, di decoro anche della città, senza pensare poi agli eventi che chiaramente possono essere quei fari che illuminano ancora di più il brand della destinazione.

Perché si parla di brand? Siena, Terre di Siena, provincia di Siena, sono brand, e come tali vanno promossi, qualificati. e incentivati.

Solo in quel momento si riesce a creare una destinazione forte, appetibile che appunto viene desiderata dai viaggiatori, dai turisti e in tutto questo virtuoso sistema poi all’interno, ci devono essere gli operatori, gli albergatori, ristoratori, le guide, tutto il comparto turistico della città e non solo. A quel punto viene fuori un brand importante, una destinazione importante che spero e mi auguro sarà all’altezza del futuro del turismo di Siena nel 2023 e oltre.

Ora tocchiamo un tasto, un po' più divertente. Il nostro Marco ha avuto un nuovo modo di essere mediatore, di un incontro della recente BTO fra due diciamo guru del diverso modo di vedere l'hospitality.

Abbiamo avuto già nostro ospite Simone Puorto e l'altro guru Michil Costa, dove abbiamo parlato del metaverso che stiamo scoprendo piano piano, in opposizione a un modo di fare ospitalità che non passa mai, cioè la formazione strenua del personale. Come sappiamo, Michil Costa, il proprietario di un famoso albergo su in montagna, oltre ad aver rilevato Bagno Vignoni vicino a noi di contro, abbiamo uno dei massimi esperti sull’applicazione del Metaverso nell’hospitality.

Ecco Marco, mi sei sembrato un po' don Abbondio, un vaso di terracotta in mezzo a due vasi di ferro. Come come hai gestito questo scontro fra titani?

Sono due visioni contrapposte però dello stesso insieme. Sono convinto, anzi, ancora di più dopo l’intervista che sia Michil che Simone siano le due metà dello stesso insieme. Perché se uno tende a guardare il futuro estremo e quindi volge lo sguardo solo a quello che sarà e l’altro invece magari si rivolge più a una conservazione, una tutela e un’attenzione di quelle che sono la cultura e la storia del passato, tutti e due fanno parte dell’insieme perché tutti e due valorizzano quello che è il turismo nella sua più importante essenza intima.

La tecnologia stessa potrà, a mio parere, essere la chiave giusta per portare a termine quella missione dell’albergatore a tutela e conservazione del territorio. Molti che visitano le città e i territori sanno poco o niente di quello che è la destinazione e non hanno spesso il rispetto e l’attenzione che il territorio e la destinazione meritano.

La tecnologia può secondo me consentire che questa sensibilità venga acuita e venga data la possibilità a tutti quelli che invece ne fanno richiesta di ricevere, come dire, l’istruzione adeguata, l’informazione adeguata e, perché no, anche un certificato adeguato che dichiara che quella persona è sì, visitatore visitatrice del luogo, ma anche un domani ambasciatrice di quella destinazione, perché ha capito che cos’è quel posto e qual è la sua intima essenza.

Abbiamo parlato di NFT, abbiamo proposto un NFT a Michil, quindi ho detto, il primo NFT che droppa lo prendo io. Il numero uno lo voglio io e il numero due lo prende Simone. Andiamo su a Corvara con Michil e magari ci facciamo un quarto d’ora di colazione insieme e scambiamo due parole.

Devo dire che l'albergo di Michil a Corvara è un'esperienza unica nel suo genere, quindi qui si parla veramente sicuramente di top dell'hospitality contemporanea. Beh, però, proprio per parlare di due modi di fare ospitalità. Che ne pensi di queste due rette parallele? L'hospitality vecchio stampo vs la moderna tecnologia, quindi il metaverso. Queste due rette parallele si incontreranno mai un giorno?

Il metaverso intanto diciamo che c’è la parola ma tutto il resto c’è da capirlo, nel senso che poi oggi tutti ne parliamo ma pochi sanno davvero cosa vuol dire. Per quanto riguarda invece l’incontro fra tradizione, storia, cultura e nuove tecnologie sicuramente avverrà come ho detto, anzi è auspicabile, perché solo così ci può essere veramente l’esaltazione di entrambe le parti, sia la parte tecnologica che la parte culturale e storica di un luogo.

Quindi te vedi che il futuro di questo 2023 inteso come come mission e come vision sia far vivere ai nostri ospiti sempre maggiori experience, ovvero un modo diverso di approcciarsi al nostro territorio che non sia soltanto legato al dormire bene e mangiare bene, ma proprio per tutto quel corollario di emozioni che noi in primis possiamo andare a costruirgli intorno.

Io infatti credo che l’attenzione e la sensibilità siano proprio alla base di quello che sarà. Non sarà più una visita, per dire. per mettere la spunta sulla località, ho visto questo, ho visto questa città piuttosto che questo territorio. Sara piuttosto un “ho vissuto questa destinazione”. È lì la differenza tra turista e viaggiatore, nel momento in cui l’esperienza te la fai visitando un luogo, assaporandone i sapori, le sensazioni e portandoti via con te nel cuore il viaggio che hai fatto e costruito, e devo dire spesso anche con qualche sacrificio, perché poi viaggiare ha un costo che non è irrisorio.

Quindi nel momento in cui hai un costo, fai dei sacrifici per crearti un viaggio o una avanza è giusto che ti lasci qualcosa di positivo , una bella esperienza.

Beh, io devo dire con Marco abbiamo iniziato parlando un po' di quello che succederà nel 2023, abbiamo spaziato fino al metaverso per tornare poi alla formazione. Quindi abbiamo toccato tanti punti. Marco, io ti ringrazio, sei stato gentilissimo e molto disponibile come al tuo solito E io, come dico sempre, per qualsiasi domanda Marco è a disposizione.

Grazie e alla prossima.

Marco Rossi

Consulente per piccole Strutture Ricettive

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