02 Gen Trend turismo 2023 intervista a Andrea Ginestrini
Trend turismo 2023
Trend del turismo in Italia e Toscana per il 2023: il punto di vista dell'albergatore
I nuovi trend del turismo del 2023 in ottica italiana, toscana e senese. Per approfondire questo delicatissimo tema che ci riguarda molto da vicino, abbiamo qui con noi oggi Andrea Ginestrini dell’ Hotel Executive di Siena, presidente di AssoHotel di Siena. Cosa faranno le nostre strutture nel 2023?

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Ascolta l’intervista con Andrea Ginestrini
Prima di andare a toccare questi temi, raccontaci un po', come è andata la tua stagione la nelle strutture che hai qui a Siena?
Allora, nel 2022 abbiamo visto che c’ è stata una discreta occupazione, e pur mantenendo una discreta occupazione, siamo riusciti anche ad aumentare il ricavo medio delle camere.
Questa cosa mi è stata anche confermata dai nostri associati. Il 2022 ci ha consentito di mantenere, e in alcuni casi aumentare, l’occupazione, ma sicuramente il dato più rilevante è l’aumento del ricavo medio camera che forse a Siena era rimasto fermo da qualche anno.
Beh, questo è un dato molto importante che sicuramente abbiamo il piacere di condividere con tanti dei nostri colleghi. Andiamo a toccare un altro tasto, forse un po' più dolente per tutti noi: la situazione contingente che ci circonda in questo momento storico: i costi. Nel caso tuo, che impatto hanno avuto?
Dunque, per quanto riguarda me personalmente avevo fatto dei contratti bloccati e di conseguenza fino a tutto il 2022 sono riuscito a gestire questi aumenti esorbitanti dei costi. Parlando con gli associati mi dicono che hanno avuto dei gravi problemi, con aumenti anche e fino a tre volte sulla parte energetica. Per quanto riguarda invece i fornitori, come tutti hanno cavalcato un po’ questa onda e sono andati a ricaricare sui costi finali, in parte ribaltando le loro difficoltà e in parte invece hanno spinto su su questa cosa per avere dei margini maggiori di guadagno.
Su questo, l’unica operazione che ho potuto fare è stato monitorare costantemente le fatture, quindi i costi, cercando di stare attento e senza diminuire la qualità, quindi cercando altri fornitori per contrastare gli aumenti.
Una domanda che ti faccio da collega albergatore? Mi sono trovato ad intervistare altri colleghi come noi, ma anche ad intervistare lavanderie molto importanti sul territorio. Sto parlando di lavanderie industriali. Nel tuo caso, come si è comportata la lavanderia che ti rifornisce? Ti sei trovato bene, o hai avuto problemi?
Allora per quanto riguarda la fornitura no, però per quanto riguarda la parte costi anche loro sono andati su aumenti con comunicazioni unilaterali. Non nego che abbiamo avuto delle frizioni importanti con i referenti è cercando di comunque trovare sempre un accordo, dove cercare di rimanere contenti e scontenti tutti e due.
Adesso chiudiamo questo 2022. Andiamo a vedere che cosa succederà l’anno prossimo. La palla del mago poi non ce l'abbiamo, però ecco Un'idea ce la siamo fatta. Io volevo sentire un po' le tue idee su questo. Che cosa vedi nel 2023 per le tue strutture, per la tua associazione?
Dunque, a parte quello che vedo io personalmente, mi sono fatto anche un’idea partecipando alle fiere di settore. nello specifico TTG e poi al BTO, dove è emerso un trend che, covid permettendo e guerra altrettanto, vedono confermare o addirittura forse anche migliorare il 2022 per ritornare ai valori pre-pandemia. Quindi tutti si muovono con una cauto ottimismo su quello che sarà il 2023. Me lo auguro, per me, per gli associati, e per tutti gli albergatori del settore.
Mentre in ottica di tuoi mercati di riferimento di nazionalità, che cosa ti senti di poter esprimere come parere?
Per quanto riguarda i mercati, si confermerà il mercato italiano ancora e nord europeo, mentre per quello asiatico, con gli ultimi dati ancora covid che sembra riaffacciarsi, vedo un po’ di difficoltà, senza dimenticare la parte Russia su cui ci sono delle situazioni le cui evoluzioni sono ancora da capire. Mentre dovrebbe confermarsi o addirittura aumentare la parte del mercato americano, sia nordamericano che sudamericano.
Questo è un dato che ti senti di esporre per una realtà un po' più piccola, come potrebbe essere la nostra Siena o per una realtà un po' più allargata che potrebbe essere la Toscana?
No, se mi sento di dirlo per tutta la Toscana.
Parlando un po' di Siena. Ci sentiamo sempre pronti a contestare il fatto che la nostra Siena ha una permanenza media molto bassa, si parla sempre di turismo mordi e fuggi, come rappresentante di questa importante associazione, cosa ti senti di dire?

Negli ultimi anni mi è stato sentito dire da più parti, oltre che dagli associati, anche in altri ambiti, che la permanenza media della città di Siena è un giorno, un giorno e mezzo o cose del genere. Io in questi anni ho cercato di far capire alle persone che Siena non può essere vista come la “città” di Siena e quindi all’interno delle mura o poco altro, perché allora effettivamente un turista può starci forse anche meno di un giorno. Quando ha visto le classiche zone turistiche di Siena, poi prende e se ne va.
Siena secondo me non va vista come città e o grande paese, ma va vista nella sua complessità con il suo territorio. Perché non dobbiamo dimenticare che con un mezzo di spostamento che può essere la macchina, in quaranta minuti, si vede tutta la provincia. E la provincia di Siena ha tantissime cose da far vedere ai turisti, altro che un giorno, potremmo arrivare anche a un mese di permanenza per vederle tutte.
Purtroppo vedo una grande difficoltà nel trasmettere questa visione ai nostri amministratori e alla gente in generale. Dovremmo aprire più gli occhi a una prospettiva più ampia che oltre alle mura della città includa tutto il suo territorio, le sue colline i piccoli borghi, i castelli, le sue valli, la Val d’Orcia, il Chianti, la Val di Merse, sono cose uniche al mondo, solo noi non riusciamo a capirlo?
Guarda Marco, ti sfido, e anche tutti quelli che ci ascoltano, a provare a digitare su Google la frase “deserto Italia”. Se tu provi a digitare deserto italia su Google ti uscirà “deserto di Accona”, che si trova nella provincia di Siena, nel comune di Asciano, ed è una cosa bellissima. Sono le “Biancane” poi chiamate anche così, che sicuramente altri soggetti e altre amministrazioni sarebbero riusciti a pubblicizzare in un modo infinito. Invece qua ancora non non si riesce a spingere sulle particolarità che esistono e insistono su questo territorio. Vanno estremamente valorizzate, non lasciate in un cassetto.
Sempre per parlare del territorio, durante le riprese del Gladiatore, quando sono state girate alcune scene a Pienza, anche lì non è stata cavalcata l’onda emozionale del film.
Noi come categoria, sia Assohotel che Federalberghi a Siena, siamo riusciti nel nostro piccolo a provare a cavalcare questa onda mappando sette percorsi pedonali e anche ciclabili, puntando sul fatto che fossero percorsi ad anello, che fossero scenografici, quindi percorsi in mezzo agli ulivi, alle viti, cipressi, panorami e colline, e che fossero distribuiti
su tutto il territorio, Val D’orcia, Chianti, Siena, Val di Merse.
Dobbiamo puntare sul fare squadra, non essere divisi ognuno guardando il suo piccolo orticello, altrimenti non andiamo da nessuna parte.
Bisogna puntare sulle esperienze dei vari turisti che vadano oltre la solita visita alla Pinacoteca, il corso, il Duomo. Le nuove generazioni saranno più interessate a delle esperienze immersive nel territorio, con attività di biking, hiking e in generale a una proposta di fruizione turistica più interattiva e dinamica.

Andrea, mentre parlavi ho preso nota su questi 7 percorsi e ho visto che li avete inseriti sul sito dell' Hotel Executive di Siena. Traspare in modo verticale. proprio questo concetto di anello, che si distingue un pò dal modello della Via Francigena dove generalmente si va da A a B e poi non sappiamo che fare. Qui vedo invece un percorso che gira intorno a questi bellissimi paesaggi.
Ti dico di più: questi percorsi sono stati consegnati a tutti gli associati di Assohotel e di Federalberghi.
Un progetto grande così, che abbraccia un territorio vasto così, non possiamo promuoverlo individualmente perché avrebbe dei costi impensabili nella gestione quotidiana di ognuno di noi. A chi pensavi di delegare questa formazione e questa informazione a livelli un po' più alti?
Marco l’unica struttura che può fare quello che dici tu è l’amministrazione pubblica. Solo loro hanno la potenza di fuoco da poter investire per poter pubblicizzare, attivare campagna e poter insomma affrontare questi costi.
Si effettivamente è così vista l’importanza del progetto perché, in effetti andare a valorizzare il territorio in questo modo significa andare su un mercato vasto. E sono d'accordo con te anche sull’experience perché giustamente mi domando, cosa vorranno realmente i nostri clienti nei prossimi anni, dalla generazione Z a quelle future?
Vedi Marco, noi dobbiamo pensare a vendere le camere, assolutamente. Ma noi dobbiamo vendere in particolar modo le esperienze. Al cliente, quando arriva dobbiamo passargli quella passione che le persone hanno qui nel territorio e fargli capire cosa veramente riportare a casa, quel bagaglio di emozioni che poi rimane dentro per tutta la vita. La foto la rivedi, la passi ma poi l’emozione che hai dentro la sentirai soltanto tu.