Quale futuro per gli Hotel: intervista con Fabio Cenni

Quale futuro per gli Hotel e le piccole strutture?

Tra le sfide di ieri e quelle di oggi, con scenari incerti ma a tratti perfino incoraggianti, quale futuro per gli Hotel? E come evolversi per mantenere profittevoli le nostre strutture? Ne abbiamo parlato con Fabio Cenni, presidente AssoHotel Confesercenti per la regione Toscana, titolare di Tenuta Casabianca (Siena) & Hotel Ercolini & Savi, e Ristorante La Pecora Nera (Montecatini Terme).

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Buongiorno a tutti, continuando il nostro percorso per albergatori, oggi abbiamo il piacere di avere con noi Fabio Cenni, presidente di Assohotel Toscana e proprietario di Tenuta Casabianca a Murlo, dell’hotel Ercolini e Savi e del ristorante La Pecora Nera a Montecatini; un giovane imprenditore che ho il piacere di conoscere da tanti anni e che ho sempre visto molto attirato e molto preso da tutta l’ ambientazione tecnologica che gira intorno alla nostra professione, tanto più che il brand delle strutture e la sua carica all’interno di questa associazione ne dimostrano il valore. Però adesso facciamo due parole con lui.

Intanto Grazie di essere qui con noi, Fabio. Parliamo un po' di turismo, un tema tanto caro a noi. Raccontaci un pò come hai vissuto questi due ultimi anni, cosa ha significato per te per le tue strutture vivere questi due anni? Come li hai affrontati?

Allora medicine e psicoanalitici a parte (sorride), sono stati due anni bui, anche perché Montecatini, come destinazione, soffre un pochino il male delle città, delle città d’arte quindi come Firenze, Roma, Milano, Venezia. Non è come la destinazione all’aria aperta come una montagna, come il mare, dove il Covid l’hanno visto e non visto. Noi purtroppo l’abbiamo visto tutto fino alla scorsa primavera e speriamo di non rivederlo più. C’è stato un reset totale. Il biennio 2020/2021 ha portato a dei numeri “neri”, dove abbiamo perso anche gran parte del personale, dei collaboratori, e ora, con fatica stiamo cercando di riformare, ricreare a nostra immagine e somiglianza diciamo, come come ci piace a noi. Il 2022 è stato un anno di ripartenza. Arriveremo forse molto vicini ai numeri del 2019 con grandissima fatica, proprio perché siamo ripartiti da zero su tante cose.

Il primo approccio devo dire che possiamo sentirlo vicino anche alle nostre realtà. Andiamo ora a toccare due tasti, un po' dolenti. Il primo è quello dei costi, il secondo è come vi siete trovati con il personale. Partiamo dai costi, sempre legati a questi due ultimi anni, in particolar modo all’ultimo periodo. I costi come sono aumentati?

Il motivo principale dell’aumento anche di tutti gli altri costi è quello energetico, quindi il gas che ha portato poi all’aumento dei costi energia che ha portato poi all’aumento dei costi della lavanderia. Ad esempio quasi tutte le lavanderie industriali sono aumentate tra un dieci o quindici percento quest’anno, in una o due tranche. I costi stanno continuando, aumentare da quel punto di vista, quindi questo ha portato una revenue completamente diversa rispetto a quella che facevamo finora.

I costi variabili sono sono aumentati in maniera spaventosa. Noi abbiamo stimato intorno a cinque sei euro a Camera e porta proprio quindi a delle scelte, a delle decisioni diverse. Determinate tipologie di clienti, determinati progetti, contratti non sono più remunerativi come prima o non lo sono proprio affatto. E quindi bisogna avere la forza e il coraggio di dire stop, e di fermare certi mercati.

Di questo purtroppo Fabio, noi ne abbiamo parlato diverse volte. Ci sono realtà che non effettuano questo tipo di analisi e che quindi operano in un regime di concorrenza che non voglio dire sleale, ma comunque non coerente, continuando a vendere le camere ad un prezzo basso che poi trascina molte altre strutture fuori dal mercato. Su questo io vorrei sensibilizzare e far porre attenzione, perché tanti imprenditori come Fabio si moltiplichino e che ci siano sempre più persone che amano questa professione che non è solo revenue.

Non è solo revenue, e l’attenzione verso i costi dall’ultimo anno è esplosa, perché se non si guardano i costi si perde gran parte della visione. I ricavi sono una cosa, e causa dei costi poi ci sono i guadagni. Inutile fatturare, fatturare, fatturare se poi dopo come ricavi rimane poco.

Noi ce ne siamo accorti a inizio anno, avevamo organizzato anche dei seminari nella nostra provincia per questo, li abbiamo dovuti poi rimandare per il lavoro, che per fortuna era partito molto forte. Ma li rifaremo in autunno e invito infatti tutti i miei colleghi a ricominciare a formarsi. E se fino a quattro/cinque anni fa suggerivamo di studiare e imparare le tecniche di revenue, oggi è fondamentale studiare e imparare l’ analisi dei costi.

Importantissimo veramente. Ora veniamo all'altro tasto dolente che ho condiviso con tutti gli albergatori e che condivido nelle mie esperienze quotidiane. Abbiamo mai affrontato la situazione legata al personale negli ultimi due anni?

Alcune figure chiave mi son rimaste per fortuna; questa è la cosa principale. Evidentemente anche loro credevano nel turismo, credevano nella ripresa o altri ragazzi invece magari spesso un pochino più giovani, che invece vedevano nel turismo una pausa, magari anche lunga, non potevano permettersi di aspettare la ripresa e hanno cambiato completamente settore. Siamo quindi ripartiti a fare selezione e successivamente formazione, perché poi quando sei in corsa e assumi qualcuno a luglio la formazione la lasci un pò da parte, magari per per la seconda parte dell’anno.

Però siamo arrivati a selezionare tante persone nuove, con tutte le difficoltà che abbiamo letto sui giornali e telegiornali non solo in Italia. Le cause sono molteplici, però la difficoltà di trovare del personale giusto, motivato, disponibile a dei lavori che sono comunque difficili perché chi lavora in albergo, qualsiasi reparto sia, i sabati e domenica non esistono, il Natale non esiste, il Ferragosto non esiste e le ferie si fanno in bassa stagione. Quindi purtroppo non tanti sono disposti a questo.

Ecco questa è un’ analisi molto puntuale. A differenza di tanti colleghi, devo dire Fabio, ha avuto la fortuna di avere all'interno del suo staff persone formate, che si è cresciuto come voleva. Anzi toglierei l'appellativo fortuna. Si tratta di professionalità e capacità di crederci, come ha fatto lui. Quindi complimenti, Fabio.

Fortuna c’è nel senso che non è facile “imbiffare” nelle persone giuste. Questo cioè non è bravura, è chiaro. Poi però devi essere bravo a tenerli quelli giusti. Cioè quando trovi la persona giusta devi essere bravo a formarla, farla crescere e tenerla legata a te. Qualche volta ci riesci qualche volta invece quelle persone le perdi le persone, e lì hai sbagliato. Hai perso qualcosa.

Ora tocchiamo il terzo tasto? Quindi abbiamo visto i costi. Abbiamo visto il personale. Andiamo a toccare il tasto tanto caro a chi crede in questa professione: la tecnologia. Cos'ha fatto secondo te la tecnologia per noi albergatori negli ultimi due anni?

Negli ultimi due anni c’è stato lo sviluppo di determinati algoritmi determinate, chiamiamole intelligenze artificiali che sta portando e porterà degli sviluppi incredibili.

L’ esempio che faccio sempre è, se nel preparare la mia previsione della stagione devo analizzare soltanto l’occupazione, lo faccio da solo con un foglio di carta e una penna. Se devo guardare anche i prezzi competitor magari mi aiuto con un foglio excel. Se poi ci devo aggiungere il pick-up, il meteo, gli eventi e quant’altro beh allora serve una tecnologia che mi aiuti e che possibilmente tramite algoritmi sempre più intelligenti, sempre più evoluti mi dia dei suggerimenti, delle dritte. Questo livello di revenue. Poi la tecnologia ci aiuta tantissimo nei rapporti col cliente. Un tempo, quando ho iniziato questo lavoro, il vantaggio dell’albergatore piccolo indipendente era quello che manteneva il miglior rapporto individuale col cliente. Oggigiorno non è più così, perché grazie alla tecnologia Marriott riesce ad avere un rapporto individuale col cliente più forte di quello che riesco ad avere io. Perché la tecnologia aiuta a gestire tutti quei dati, a mantenere appunto rapporti vivi, personalizzati, e tailorizzati sul cliente.

Si, questo indubbiamente vediamo di metterle un attimo insieme però. Io le ho sempre definite come due rette parallele che fanno fatica ad incontrarsi, il mio personale con la mia tecnologia. Secondo Fabio si devono incontrare queste rette?

Si devono incontrarsi, ma soprattutto il personale deve usare la tecnologia. Deve essere capita prima di tutto perché non deve essere un ostacolo. Se l’operatore mi inserisce una prenotazione male o me la inserisce in modo non corretto e lo vede come un obbligo e non capisce il vantaggio che ha a inserirla bene si va poco lontano. Se invece l’operatore che inserisce la prenotazione, la inserisce tutta quanta già bene all’inizio, capisce che se ci mette la mail dopo ci sarà un beneficio. Dopo capisce che se il prezzo lo mette giusto giorno per giorno ci saranno i benefici. Dopo, che se mette già il trattamento e tutti i servizi che il cliente avrà in modo corretto, sarà più facile avere il piano dei servizi, a quel punto l’operatore sta usando la tecnologia anche ai suoi fini, ai fini dell’azienda e quindi va bene. Finché invece viene vista come un, lo faccio perché lo devo fare, non capisco perché lo devo fare e non si vede oltre l’operazione che si sta facendo, in quel caso si va poco lontano.

E in un momento come questo, dove come abbiamo detto prima, è già difficile trovare persone per lavorare, a questo punto diventa sempre più necessaria la ricerca di persone che non solo abbiano voglia di fare questo lavoro, ma che abbiano voglia anche di credere in questi metodi di lavoro. E questo magari può essere difficoltoso, ma indubbiamente le tecnologie sono di aiuto.

Anche negli RMS ad esempio sui software, nelle varie tool che uso che ho provato, ho visto già un forte miglioramento negli ultimi anni, laddove viene suggerito una tariffa non è il 100% delle volte azzeccata, ma un buon 90%. Fino a due tre anni fa mi arrivava nemmeno al 50%.

Chiudiamo ora con una domanda sempre bella. Parliamo di Vision. Cosa vedi nel turismo nel lungo periodo?

Nel turismo ci credo assolutamente. Quindi, si tornerà a dei valori pre-pandemici subito. Come ho detto, siamo già arrivati quasi al 2019 e probabilmente nel 2023 ci arriveranno tutti.

Ricordiamoci i mercati asiatici, che per la Toscana sono una bella fetta, stanno iniziando a muoversi ora; sono ripartiti fortissimi gli americani, ma questi mercati ancora poco, soltanto nelle ultime settimane, negli ultimi mesi. Quindi nel 2023 vedo un anno ottimo, un bel rimbalzo. Non vedo più possibilità di chiusure o altri problemi che possono creare. Anche a livello europeo i vari ministri della della salute, nessuno prevede che si possa tornare a chiudere. Si porteranno piuttosto due mascherine addosso, tre mascherine addosso, ma nessuno stato può più permettersi di far chiudere le attività o di limitare la circolazione delle persone, quindi questo no. E se e se non si arriva a questo, noi potremmo ci sarà permesso anche di lavorare. Mettiamola così.

Beh, è stata sicuramente una bella chiacchierata, in cui Fabio ha risposto a tanti quesiti ci toccano da vicino. Intanto grazie Fabio di essere stato qui con noi. E soprattutto Fabio adesso prende l'impegno, come dico sempre di rispondere personalmente a chiunque voglia commentare questo post, ma anche chiunque voglia avere maggiori delucidazioni, approfondimenti. Grazie e come dico sempre, buon lavoro, illustri colleghi e buon relax a tutti i nostri ospiti.

Marco Rossi

Consulente per piccole Strutture Ricettive