03 Apr Arredamento Hotel: intervista a Andrea Pasini

Quali sono le sfide, e le tendenze? Dove conviene concentrare gli sforzi in un periodo di ripartenza del turismo ma di incertezza economica? Ne abbiamo parlato con Andrea Pasini, CEO di Toto Arredo Contract, che ci ha presentato la situazione attuale e ci ha fornito consigli concreti su come migliorare l’arredamento della camera e dell’Hotel in generale.
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Buongiorno a tutti. Il tema di oggi è l'arredamento che, come ognuno di noi credo si immagini negli ultimi anni è stato soggetto a delle variazioni di idee, di concetti. Per meglio interpretare questo argomento oggi abbiamo con noi Andrea Pasini della Toto Contract Alberghiero: una grande azienda di Rimini presente sul mercato di contract alberghiero da oltre quarant'anni. Allora, Andrea, partiamo da una domandina semplice. Che cosa è successo nella tua professione in questi ultimi due anni?
In questi anni c’e’ stata una flessione soprattutto nella fiducia. Io vedo degli albergatori che hanno anche le possibilità economiche, però vedo un orizzonte a corto raggio. con delle nubi preferiscono stare fermi, anzi mi chiedono cosa si può fare e cosa non si può fare, ci pensano sopra e c’è ancora, nonostante il turismo quest’anno sia ripartito alla grande, ancora questa paura. Quando un imprenditore si scotta, rimane fermo.
E questo già ci hai dato un po' una spiegazione di quello che stiamo vivendo. Vediamo un attimo un altro tasto che può essere molto interessante. Come vedi il come vedi Andrea, il tuo rapporto con un albergatore, come ti poni che quando ti presenti ad un albergo nuovo che ti contatta?
Quando mi presento in un albergo di nuova costruzione o già realizzato che ci sono degli dei lavori da fare che il cliente vuole rinnovare il primo approccio è conoscersi, perché la prima cosa che è un’azienda tipo la mia deve trasmettere è la fiducia. Uno può fare tutti i progetti che vuole, però mi accorgo che spesso il cliente non riesce a capire bene qual è il risultato finale, quindi un po’ si deve affidare alle capacità di chi si trova di fronte. Si fa un’analisi di qual è il tipo di clientela del cliente, si guarda allo stato attuale delle cose.
La cosa migliore che io dico sempre è chiamare tra virgolette l’arredatore, che è una brutta parola, però diciamo chi fa l’ultimo passo andrebbe chiamato all’inizio perché è importantissimo. poter distribuire la Camera nel migliore dei modi. Quindi calcolare già da subito i percorsi, i punti luce; che poi questo incide e non sul budget, perché uno può fare un arredamento di un certo livello o anche meno, ma ci sono degli elementi funzionali che devono essere stabiliti anche al momento di tirare su i muri.
Spesso mi accorgo che noi arredatori veniamo chiamati a cose già fatte, quindi insomma, manca la presa lì, è stato previsto l’armadio in un punto che magari non è non è l’ideale. Quindi io questo è quello che dico ai miei clienti al primo incontro, se vedo che ci sono delle situazioni del genere, quindi spesso veniamo contattati anche molto in anticipo e questa è la cosa la cosa migliore da fare perché è un percorso da costruire assieme al cliente. Perché il cliente magari conosce la sua clientela da vent’anni e noi diamo il nostro supporto tecnico, la nostra consulenza. Ad esempio il classico tavolo, il classico scrittoio, oppure il portavaligie:
al cliente finale servono punti di appoggio, quindi Ma credo che più nessuno si metta seduto a un tavolo a scrivere una lettera o anche al computer, uno si appoggia sul letto; si fa una testata letto abbastanza comoda e il portavaligie, dato che è richiesto nelle dotazioni, se non c’è posto si fa un portavaligie pieghevole o altrimenti si fa una superficie che può essere utilizzata sia come portavaligie, ma anche come seduta per il cliente. La tendenza è lasciare il più possibile all’interno delle camere il percorso tra l’ingresso della camera e la luce naturale, che sia finestra porta finestra, quindi già posizionare il letto nella parte giusta della della stanza che uno dirà beh semplicissima. non è così. Ci sono degli elementi semplici da individuare dopo, che se non li fai te li perdi e te li tieni. Quello ha che fare con, con il comfort che il cliente chiede. quindi, per esempio la permanenza negli hotel è calata dappertutto, sia nel business che nel turismo e non servono più tutti questi armadi grandi e bisogna dare dei piani d’appoggio e la camera più snella possibile. La televisione è diventata una cosa importante, quindi ho bisogno che abbia una posizione centrale. Sto dicendo delle banalità, ma spesso queste cose qua sfuggono perché il tecnico di fiducia del cliente deve badare alle murature o agli impianti, il cliente ha tremila pensieri e poi l’impiantista va avanti per conto suo. perché ancora l’arredamento è da battezzare. Quindi il consiglio che do io è partire da dalla camera finita e a ritroso calcolare tutto ciò che serve per arrivare a quel risultato.
Beh, è interessante quello che ci dice Andrea, soprattutto perché nel partire dal concetto del prodotto finito e tornare indietro a ritroso, io ci intravedo un po', una sorta di rapporto consulenziale almeno all'inizio. Non è più come prima che io qui posso parlare come albergatore dove mi sono ritrovato un po' a gestire il mobiliere di fiducia che viene, gli dico devo rifare le camere, me le arreda e poi ci vediamo in fondo al lavoro. Il tuo approccio è leggermente diverso, un sentiment leggermente diverso che quindi mi dici che in prima istanza è bene sempre conoscersi meglio, buttare giù un progetto e poi svilupparlo insieme, magari modificandolo dove vado ad unire la tua esperienza alle mie necessità. Ho capito bene?
Certo. Infatti in prima battuta ci proponiamo come consulenti, quindi sarà in grado di proporre in pianta una soluzione distributiva. Infatti io punto molto su questa, cosa sulla distribuzione, prima che sullo stile e andare per ordine. Poi le cose ovviamente si devono raccordare, ci deve essere un’armonia tra i colori e le cose proposte.
Quando prima dicevo di una camera snella, intendo anche la testata a letto di farla centrata un po’ sul letto e non più quei pannelloni che vanno da parete a parete, perché se tu l’impianto non riesci a battezzare bene prima non ci hai bisogno poi di far passare i cavi dietro. Il comodino deve essere una cosa il più snella possibile, non fisso a parete, ma che si possa muovere e che l’addetto/a alle pulizie lo possa facilmente spostare; il corpo illuminante di servizio, la luce di cortesia, a parete e non appoggiata, perché al cliente dobbiamo dare un piano d’appoggio. Invece se tu mi metti il telefono, la lampada lì, a parte il problema di pulirlo, di far cadere la roba, quindi sto dicendo, come dicevo prima, delle cose molto semplici, ma vanno pensate prima va ribadito anche la cosa più semplice e questo qui lo si fa facendo una una consulenza.
Poi dipende anche da quali sono anche le esigenze del cliente, perché se si ha una clientela prettamente business magari poi serve anche un piano scrivania importante perché il rappresentante o l’agente di commercio o il commerciale che rientra la sera deve fare il resoconto, deve stare lì un paio di ore e in certi casi può essere utile avere anche un tavolo, ma io possibilmente tenderei ad escludere la classica scrivania a quattro gambe.
Al limite si può procedere con un tavolo tondo perché dà la possibilità di girarsi bene attorno oppure una piano sospeso. Quando parlavo di camera leggera intendevo anche leggera proprio visivamente, che appaia pulita, quindi possibilmente meno cose a terra, in modo che la donna delle pulizie può far bene il proprio lavoro e il cliente si accorge che ha più centimetri a disposizione. Questa è una cosa molto importante. E una cosa fondamentale è anche l’illuminazione che deve creare un’atmosfera, possibilmente con luce indiretta.
Nel bagno è importante che quando si entra si abbia di fronte il lavandino e uno specchio, e i sanitari nella posizione più nascosta, magari il box doccia e da una parte i sanitari dall’altra. Così come l’armadio. L’armadio è un elemento funzionale, ma dal punto di vista arredarivo è un elemento di disturbo, perché fa volume. Allora va messo nella parte più lontana dall’ingresso; quando io entro in una camera non devo avere questo fianco che mi fa muro. I primi secondi quando si entra in una camera sono quelli che ti danno la sensazione di comfort. Quindi se già uno per andare ad aprire la finestra devo girare attorno al letto, poi urto contro lo spigolo del portavaligie e poi tutte queste piccole scomodità di cui magari chi gestisce l’albergo si dimentica.
Sono quelle piccole cose, quindi mettere davanti a tutto la sensazione di comfort che ha il cliente. quindi è quello che poi accade in qualsiasi altro settore. Quando uno deve cambiare automobile, la prova e quando si siede al posto di guida i primi cinque secondi sono fondamentali.
Il mio compito sarebbe quello di far capire al cliente un po’ l’effetto finale e per avere quell’effetto finale che non è semplice per carità, per avere quell’effetto finale a ritroso servono questi passi qua.
Io credo che Andrea in questi pochi minuti e abbia risposto a tanti dubbi che come albergatori abbiamo e io penso che tu veramente sei entrato nel vivo senza neanche venirti a chiedere tante cose che tu definisci semplici, e a me fa piacere sentirtelo dire.
A me sembrano molto semplici queste cose perché le faccio da tanto tempo. E poi sono semplici da dire, ma non sono semplici da fare perché come si mette mano all’allestimento di una camera, anche se senza rifarla completamente nuova, comunque che la tappezzeria, l’imbiancatura, la pavimentazione, c’è il bagno, l’illuminazione ecc. E poi Marco sappiamo bene che l’elemento più importante di una camera è il materasso, perché noi possiamo dargli i rubinetti d’oro, possiamo dargli una tv da centoventi pollici, ma se non abbiamo il materasso il cliente non viene. Quindi un albergatore vende il dormire ed il letto è il primo punto di partenza. Non a caso in qualsiasi sito si mette sempre l’elemento principale, quindi il letto con la sua testata. Ci sono tantissime aziende produttrici di materassi sul mercato e se devo dare un consiglio a spassionato è quello di non non speculare sul materasso, perché è il pane principale di chi fa attività ricettiva. Questa è una cosa che mi sento di dire.
È un piacere ascoltare questi consigli, ed è una cosa che ho sempre apprezzato di Andrea perché i suoi consigli sono sempre mirati al risultato. Non dice mai una cosa in più, non dice mai una cosa in meno, ma è molto pragmatico. Ora però, proprio per il tuo pragmatismo, la c' è una domanda e ti voglio fare. Nel breve periodo come lo vedi il tuo lavoro? E soprattutto come lo vedi nel lungo periodo?
Nel breve periodo intorno al discorso che ho fatto all’inizio della conversazione c’è ancora del freno tirato. E poi comunque ricordiamoci, ricordiamoci che non sono non sono più gli anni d’oro degli anni novanta. Ecco diciamo che in Italia ci sono circa mi sembra più di trentamila alberghi e ce ne saranno da rifare almeno da metter mano al 90% di questi; abbiamo un’offerta turistica vecchia. e questo non lo dico io, lo dicono i numeri.
Oggigiorno la gente o con internet, con un aereo, qualche centinaia di euro vai un po’ dappertutto e ci sono località che ci fanno concorrenza già da diversi anni Spagna, Croazia, Grecia e li trovi delle camere, che magari sono arredate un po’ in modo spartano, però si parla di camere minimo da 20 metri, mentre da noi già 14/15 viene definita una signora Camera. Quando hai 4 metri di camera in più, insomma, fanno la differenza per chi deve stare lì in vacanza, per chi ci deve stare anche solo quattro o cinque giorni.
Insomma, io nel breve vedo ancora un po’ di paura però uno può anche intervenire gradualmente, anche solo rinfrescare, colorare la camera di colori tenui, cambiare i tendaggi, diciamo le superfici, quello che il cliente entra nel campo visivo del cliente. Nel lungo periodo prevedo, per la fascia tre stelle quattro stelle, arredamenti sempre più snelli, resistenti però sempre più, passatemi il termine spartani e si lavorerà molto sui costi di gestione.
Beh, io credo che il nostro Andrea abbia risposto a tanti dei nostri quesiti. Comunque, questa intervista rimane a disposizione di chiunque abbia qualcosa da chiedere al nostro Andrea, lo può scrivere tranquillamente nei commenti del post e Andrea credo che si possa prendere l'impegno di rispondere ad ognuno di voi personalmente.
Ringrazio tutti i nostri clienti che ci ascoltano, i colleghi ai quali comunque auguro buon lavoro. Ciao Andrea e a presto!
Ti ringrazio Marco. É sempre un piacere stare su questo stage e sono sempre disponibile per qualsiasi altra conversazione su questi temi.